Venerdì 17 aprile, ore 19.00 – Conferenza di Andrea Deklić
L’importante progetto storico-culturale, finanziato dalla Regione istriana e realizzato dall’Università popolare aperta di Buie in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Momiano, è stato illustrato dal dott. Andrea Deklić il 17 aprile 2018 nell’ambito del IV° ciclo di Conferenze “Il castello Rota di Momiano”.
Tra il numeroso pubblico, presente in sala, la vicepresidente della Regione istriana Giuseppina Rajko, l’assessore alla Cultura Vladimir Torbica, il sindaco della Città di Buie Fabrizio Vižintin, il presidente del Consiglio cittadino Rino Duniš, la soprintendente per i beni culturali dell’Istria Lorella Limoncin Toth e la direttrice della Scuola elementare italiana “Edmondo De Amicis” di Buie, Katia Sterle Pincin. A fare gli onori di casa, la f.f. di direttore dell’UPA di Buie, Tanja Šuflaj.
“Questa ricerca non è destinata ad essere uno studio esaustivo, ma soltanto una breve introduzione sulle possibilità di sviluppo del turismo e la protezione delle più importanti risorse naturali dell’Alto Buiese”, ha esordito Deklić, presentando poi in modo minuzioso le potenzialità del patrimonio naturale come possibile attrazione turistica dell’area, con lo scopo di farne un modello turistico sostenibile ed educativo.
La presentazione è il risultato di molti anni di lavoro sul campo, spesi ad analizzare le immagini satellitari e topografiche del terreno, incontrare e intervistare i residenti in loco, creare una vasta ricerca d’archivio e una documentazione fotografica dei fenomeni osservati nella zona. È stato sottolineato che l’emergere e lo svilupparsi delle attività turistiche dipende direttamente dai fattori naturali del territorio, dalle caratteristiche demografiche, dalle opportunità politiche ed economiche e dalla cultura della regione. L’’Alto Buiese è un’area culturale e geografica ricca di tradizioni storiche e agro-colturali, idonee ad essere utilizzate come attrazione turistica.
Potenziale da sfruttare
Le tendenze del turismo contemporaneo gravitano verso un turismo ecologicamente sostenibile, in cui il patrimonio naturale è allo stesso tempo protetto e utilizzato ai fini delle attività turistiche. Il territorio buiese, situato nella parte settentrionale della penisola istriana, include la parte centrale e settentrionale di Buie, Grisignana e Portole. Uno dei vantaggi principali di questo territorio è la sua posizione di confine e vicina al mare.
Le caratteristiche di rilievo dell’Alto Buiese sono tipiche del rilievo fluvio-carsico: valli fluviali di roccia calcarea soggetta a fenomeni di carsismo, lungo il cui corso si sono aperti inghiottitoi sui quali l’erosione continua ad approfondirsi; a valle non c’è più acqua fluente e quindi si genera una valle secca. L’area intorno all’inghiottitoio si evolve come una dolina e il resto del bacino diventa una valle fluviale. L’area comprende 30 insediamenti rurali, la maggior parte dei quali a Grisignana, Portole e Momiano. Con circa 3mila abitanti e una densità di 40 abitanti/km2, l’area dell’Alto Buiese appartiene alle aree abitate al di sotto della media nazionale.
Sviluppare l’offerta
L’offerta turistica attuale comprende ristoranti, cantine, eventi attraenti, agriturismi e alloggi particolari che sfruttano il potenziale naturale come le Strade del vino e dell’olio d’oliva, usate anche per il trekking e il ciclismo. I boschi vengono invece usati per il turismo di caccia.
Il relatore ha concluso confermando che, grazie all’esistenza del ricco patrimonio culturale, archeologico e storico, di istituzioni, associazioni di cittadini attivi e risorse naturali inutilizzate, l’Alto Buiese ha tutti i vantaggi per uno sviluppo di un turismo didattico-scientifico ed escursionistico-ricreativo.
(Fonte: adattamento dell’articolo scritto da Erika Barnaba, pubblicato da La Voce del Popolo – EDIT Fiume, 21.4.2018).